Per tutto il corso della gravidanza é importante controllare le variazioni di peso e, nel limite del possibile, contenerle. Indubbiamente in questo periodo viene voglia di concedersi qualche cosa in più, e questo è legittimo….ma sempre senza esagerare!!
Un eccessivo aumento di peso potrebbe provocare disturbi durante la gestazione e complicare il travaglio (sia per la mamma che per il bimbo). Inoltre, dopo il parto, risulterebbe più faticoso tornare al peso pre-gravidanza.
Da non sottovalutare neppure le brusche diminuzioni di peso, che possono provocare danni alla salute della mamma e compromettere lo sviluppo del feto.
Durante le visite mensili il ginecologo dovrebbe controllare sempre il peso, ma è giusto anche avere una bilancia a casa per autoregolarsi.
Generalmente i limiti di aumento di peso sono indicati tra gli 8 e i 12 Kg complessivi, ma ogni donna dovrà stabilire con un minimo di elasticità il proprio limite personale. Tendenzialmente il limite di peso dovrebbe essere inversamente proporzionale alla corporatura (per una donna sovrappeso l’aumento di 8-9 Kg è sufficiente, per una donna sottopeso 12-13 Kg la aiuterebbero ad affrontare meglio sia la gravidanza che il parto). Durante le prime 10-12 settimane il peso potrebbe rimanere invariato per poi cominciare ad aumentare nei trimestri successivi.
Troppo o troppo poco?
Le limitazioni non dovrebbero incidere sulla varietà degli alimenti, ma eventualmente sulla loro quantità.
Se si deve “stare attente”, è meglio ridurre un poco le porzioni di tutti i cibi piuttosto che eliminare completamente solo alcuni alimenti, squilibrando così gli apporti nutritivi.
Ci sono invece cose di cui si può tranquillamente fare a meno: bibite gassate, salatini, dolcificanti, caramelle (sì, anche quelle senza zucchero), dolci, bevande alcoliche, carni grasse, insaccati (anche per rischio toxoplasmosi), panna, lardo, strutto.
Tutti i cibi ricchi di grassi saturi oppure di zuccheri semplici hanno uno SCARSO VALORE NUTRITIVO, per cui possono essere eliminati dalla dieta senza ripercussioni sugli apporti nutritivi.
Se si sente la necessità di mangiare qualcosa optare sempre per uno yogurt, un frutto oppure qualche verdura (bastoncini di carota).
Meglio una fetta di pane con un po’ di miele piuttosto che dei biscotti.
Un bicchier d’acqua, un frullato, un estratto o una spremuta sono da preferire alle bibite commerciali.
Se invece le nausee vi impediscono di consumare regolarmente i pasti sarebbe meglio consumare nell’arco della giornata piccoli spuntini di cose che piacciono, piuttosto che rimanere a digiuno a lungo. Se possibile, sarebbe sempre meglio non “pasticciare” con cibi confezionati (meglio pane e formaggio piuttosto che cracker e maionese, mozzarella e pomodori invece che hamburger e patatine).