Ho sempre pensato di volere più di un figlio, ma quando è arrivato Leonardo mi sono chiesta se davvero fossi in grado di amare un altro bambino quanto lui.
In fin dei conti lui mi ha reso mamma per la prima volta, siamo cresciuti insieme, abbiamo lasciato che fosse il tempo a farci da guida.
Nessuna fretta di raggiungere obiettivi.
I giorni passavano lenti e noi ci siamo scoperti, respirati, coccolati e ascoltati.
Poi a 18 mesi dall’arrivo di Leonardo ero in attesa di Riccardo.
Ed ero al settimo cielo!
I primi mesi sono passati veloci, ero presa dal lavoro e dalla gestione del piccolo Leo.
Le settimane correvano, le date delle ecografie quasi le dimenticavo e, in tutta questa frenesia, mi sentivo in colpa di non riuscire a dedicare tempo al mio pancione in crescita come avevo fatto durante la prima gravidanza. Ma nel frattempo, la stessa frenesia, mi teneva lontana dal dubbio più grosso che avevo sempre avuto: li amerò allo stesso modo?
Poi è arrivato il Covid-19, e il mondo si è fermato.
Improvvisamente mi sono balzate addosso tutte le emozioni che avevo silenziato così a lungo…e ho ripreso in mano la situazione. Ho cominciato ad ascoltare il mio pancione, ogni calcetto, ogni singhiozzo. Io e il papà abbiamo cominciato a preparare Leo all’arrivo del fratellino, lavare vestitini, riorganizzare gli spazi e attendere con ansia la visita mensile.
A giugno è arrivato lui, il piccolo Riccardo. Una boccata di aria fresca.
Le notti in 4 nel lettone, mani che si cercano, respiri che si intrecciano.
E tanta felicità.
E se devo ringraziare Leonardo per avermi fatta diventare mamma, devo ringraziare Riccardo per avermi fatto capire che l’amore non si divide…l’amore si espande.